di My Personal Calma
Ti dirò perché il 99% delle persone NON praticano meditazione (anche se tutti ne conoscono i benefici).
Ma soprattutto ti mostrerò la pratica che potrà davvero attivare dentro di te un nuovo stato di coscienza.
Sei pronto/a?
Ora, immagina di rispondere a questa domanda.
“Quando leggi un libro, segui un corso, assisti a un seminario o semplicemente guardi un video di crescita personale su YouTube, cos’è che conta davvero?”
Probabilmente starai pensando: “Che domande… Quello che conta è che il libro, il corso, il seminario o il video dicano cose interessanti...”
Se lo stai pensando, ti capisco.
Ma la realtà è un po’ diversa.
Pensaci.
Quante volte ti è capitato di leggere o ascoltare qualcosa di estremamente interessante e di dimenticarla 5 minuti dopo?
Succede a tutti.
O ancora: quante volte hai ascoltato o letto una frase così bella che ti faceva pensare: “Ora che ho letto questa cosa, cambierà tutto nella mia vita”
Ma poi, puntualmente, non cambiava assolutamente nulla...
Vedi, ciò che ascoltiamo può essere la cosa più interessante al mondo, la frase più illuminante, il concetto più profondo,
ma se il nostro stato mentale in quel momento non è ricettivo, scivolerà via subito dopo.
Anche in questo momento, mentre leggi questo articolo, la parte davvero essenziale sei tu.
Il tuo stato mentale.
E allora certo: è importante che un libro, un seminario o un articolo dicano cose interessanti.
Ma ciò che conta davvero è lo stato mentale a cui ti fanno accedere.
Vedi, la maggior parte delle persone è vittima di una delle illusioni più diffuse nel percorso di crescita personale: credere che siano i concetti che ascolti a determinare il cambiamento.
Così si ritrovano a passare da un contenuto all’altro, da un’autrice a un’altra, accumulando parole e nozioni in un ciclo senza fine.
Questo meccanismo ha un nome: la ruota del criceto della spiritualità.
Ti stai chiedendo quanti ne sono intrappolati?
Milioni.
Milioni di persone che girano continuamente alla ricerca di nuovi reel, nuove concetti, nuovi guru…
Nella speranza che la prossima frase, il prossimo video, il prossimo libro sia quello capace di cambiare tutto.
C’è un dato, ancora più sorprendente, che rivela quanto questo meccanismo sia diffuso e radicato.
Un dato che riguarda la pratica in assoluto più consigliata da chiunque parli di benessere, spiritualità e trasformazione interiore.
Nel mondo della spiritualità tutti parlano dell’importanza della meditazione e tutti ne conoscono i benefici ma nonostante questo solo il 2% delle persone che si interessano di questi argomenti medita regolarmente.
Hai capito bene.
Il 98% delle persone che leggono e sono appassionate di spiritualità non meditano.
Posso essere schietto e sincero fino in fondo?
Se sei una persona che si interessa di spiritualità ma non mediti regolarmente è molto probabile che tu, come tanti, sia rimasto intrappolato nella ruota del criceto spirituale, senza neanche accorgertene.
Non per colpa tua, ma perché nessuno ti ha mai rivelato che questa ruota esiste e soprattutto ti ha detto come uscirne.
Per uscire dalla ruota del criceto della spiritualità ci sono solo 2 modi.
Il primo è smettere di interessarti alla spiritualità.
Può apparire provocatorio quello che sto per dirti.
Ma questo è un rischio reale che molte persone che “girano” senza saperlo sulla ruota del criceto della spiritualità corrono seriamente ogni giorno.
In altre parole, alla fine si stufano e dopo anni di studio e scarsi risultati arrivano alla conclusione che la spiritualità sia una perdita di tempo.
Che “tanto non cambia niente”.
Che “sono tutte belle parole, ma nella vita reale non funzionano”.
E così rinunciano.
Rinunciano alla possibilità di conoscersi davvero.
Rinunciano alla propria evoluzione.
Rinunciano al potere immenso che hanno dentro di sé...
Solo perché non hanno mai trovato una strada che li portasse davvero in profondità.
Questo modo di uscire dalla ruota del criceto della spiritualità conduce a una ruota del criceto ancora peggiore: quella della realtà 3D, in cui vivi costantemente in reazione agli eventi e senza nessuna direzione interiore.
Corri da una parte all’altra per sopravvivere, per compiacere gli altri, per non deluderli, per far quadrare tutto…
Ma dentro, qualcosa si spegne.
Sono sicuro che conosci molte persone di questo tipo e sono altrettanto sicuro che tu non vuoi diventare per nessuna ragione al mondo una persona di questo tipo.
Dico bene?
E allora vorrai sapere qual è il secondo modo...
Il secondo modo per spezzare la ruota del criceto spirituale è quello che funziona davvero.
E si pratica smettendo una volta per tutte di cercare fuori di sé la soluzione e connettendosi stabilmente con il proprio centro profondo…
Detta in parole semplici: iniziare a meditare.
Ora prova a rispondere sinceramente (ho detto sinceramente, mi raccomando) a questa domanda:
Quando è stata l’ultima volta che sei entrato/a in uno stato davvero meditativo?
Oggi? Ieri?
Una settimana fa?
Un mese fa?
O forse addirittura un anno fa o ancora di più…?
La verità è che meditare sta diventando maledettamente difficile.
E non per le ragioni che credi.
Non è pigrizia. Non è mancanza di volontà.
Non è che “non sei portato” o che “non riesci a stare fermo”.
È che il mondo in cui viviamo è strutturato per allontanarti da quello stato.
Vedi, la verità – e mi rendo conto quanto sia scomodo affermarlo, ancor più per me che pubblico post di spiritualità ogni giorno - è che scrollare contenuti “spirituali” non è così diverso da scrollare contenuti spazzatura.
Il guru che ti racconta quando è bello vivere senza giudizio non è così diverso da una beauty influencer che ti dice:
"Applica questo contorno occhi e vedrai la differenza già dalla prima sera!"
La mente in entrambi i casi si distrae, preda di mille stimoli, e le diventa ogni giorno più difficile fermarsi e ascoltare se stessa.
Ok, quindi mi vuoi dire che dovrei spegnere i social, rinunciare a una vita sociale, andare a vivere su una montagna e meditare tutto il giorno?
No, non è questo il punto.
Certo, dovresti meditare.
Entrare in contatto con il tuo sé profondo e magari, se possibile, dare un po’ meno attenzione ai social...
Ma il vero punto è trovare un modo semplice e veloce per entrare in contatto con te stesso/a anche in questi tempi caotici e deliranti...
Ed eccoci arrivati a un’altra verità “scomoda” (l’ultima, promesso): molte delle pratiche spirituali che oggi consideriamo “sacre” sono nate in contesti completamente diversi dal nostro.
In tempi lenti. Silenziosi. Senza notifiche, scroll, multitasking.
Questo è un fatto.
Ed è altrettanto un fatto che queste pratiche si rivolgevano a menti diverse, molto più abituate al silenzio di quanto non lo siamo noi.
Ed è allora del tutto comprensibile che oggi, chi ha un sincero desiderio di trasformazione interiore si scontri con una frustrazione nuova.
Una frustrazione sottile, difficile da ammettere e che forse hai provato almeno una volta nella vita:
sentire in te stesso il desiderio di consapevolezza, di calma e di pace interiore ma non riuscire in alcun modo a soddisfare questo desiderio.
Ti siedi. Provi a meditare. Ma i pensieri si moltiplicano…
E anche se ti dicono che è normale e che devi solo osservare i pensieri e lasciarli fluire…
Quello che accade è che non si placano MAI e tu, alla fine, semplicemente rinunci.
Se hai provato a meditare senza riuscirci usando le pratiche tradizionali, ci sono piccoli accorgimenti che possono rendere il percorso più accessibile.
Ecco 3 consigli semplici che puoi iniziare a sperimentare già da oggi:
1. Smetti di tentare di “calmarti” a tutti i costi. Paradossalmente, più cerchi di calmare la mente… più si agita. La vera svolta arriva quando smetti di “fare qualcosa” per calmarti, e inizi semplicemente a osservare ciò che accade dentro.
2. Usa il respiro come un’àncora, non come uno strumento di controllo. Molti si avvicinano alla meditazione pensando di dover controllare il respiro. Ma il respiro va ascoltato. Seguito. Abitato. Anziché cercare di renderlo “giusto”, prova a diventare consapevole del tuo respiro in questo momento. E lascia che da solo ti trasformi.
3. Crea un piccolo rituale prima di iniziare. In un mondo pieno di interruzioni, la mente ha bisogno di un segnale per comprendere che “è arrivato il momento di fermarsi”. Una candela accesa, una breve passeggiata in silenzio… Anche un solo minuto vissuto con intenzione può diventare il tuo portale d’accesso al presente.
Questi tre suggerimenti possono aiutarti a rientrare in connessione con te stesso.
Ma se senti di volere una scorciatoia concreta, che ti aiuti ad accedere in pochi minuti a uno stato di calma profonda e ricettiva — anche se non hai mai meditato prima…
…allora voglio presentarti Ipno‑Attrazione 8D.
Una pratica diversa da qualsiasi cosa tu abbia mai ascoltato prima.
E che potrà rivoluzionare completamente il tuo approccio alla meditazione.
Non mi dilungherò a spiegarti cosa sia, trovi tutto cliccando qui.
Tutto questo, alla fine, non è una lezione.
E non è nemmeno un consiglio.
È solo una chiave.
E come tutte le chiavi, non serve a nulla se non la usi.
Puoi conservarla. Puoi dimenticarla.
Oppure puoi provare ad aprire quella porta che hai ora davanti agli occhi.
Qualsiasi cosa tu scelga di fare — continuare il tuo percorso, fermarti o ricominciare da capo, spero che quanto hai letto fin qui possa averti aiutato almeno in una cosa:
vedere più chiaramente dove ti trovi.
Se sulla ruota,
o sulla soglia.
E magari, anche solo per un istante,
ricordarti che c’è una via d’uscita.
Dentro di te.
Ascolta. Respira.
Attrai.
Blocca il flusso dei pensieri negativi e riprogramma la tua mente in 20 minuti.
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